La crescente diffusione del protocollo Envision nel nostro Paese si colloca in un processo più…
Intervista a Maurizio Gentile, AD di RFI
Pubblichiamo l’intervista rilasciata dall’Amministratore delegato di RFI, che ha recentemente ottenuto la certificazione Envision della Napoli – Bari. (a cura di Mimosa Martini)
Con la certificazione Envision della Napoli – Bari, RFI diventa la prima stazione appaltante a dotarsi di una certificazione sulle infrastrutture. Come si inserisce questa scelta nelle strategie di investimento, e quale valore viene dato alla sostenibilità?
Il traguardo conseguito ha un doppio primato: si tratta infatti in assoluto della prima opera certificata in Europa e della prima linea ferroviaria certificata al mondo. Un obiettivo raggiunto che conferma uno dei cardini strategici di RFI: realizzare le infrastrutture nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Un valore fondamentale, che indirizza le strategie e lo sviluppo delle nostre attività, con la volontà di proiettarci verso un futuro sempre più verde e più attento allo sviluppo sostenibile dei territori. Non basta che le opere funzionino e siano costruite nei tempi e con i costi previsti: la nostra attenzione va al progetto considerando tutto il suo arco di vita, a come riesce a cambiare in meglio la vita delle comunità e delle persone, ai benefici di lungo termine che può apportare.
In quale misura Envision ha orientato il percorso di analisi (costi-benefici) e di progettazione di un’opera come la Napoli – Bari?
L’itinerario Napoli – Bari è un’opera di fondamentale importanza non solo per i territori attraversati, ma per tutto il Paese, come confermato dal suo inserimento nel decreto Sblocca Italia. Partendo proprio da questa strategicità, il percorso di certificazione è stato per noi al tempo stesso una sfida e un’opportunità perché ci ha permesso di dare maggiore spazio ad alcuni temi che vengono spesso posti in secondo piano. Il progetto partiva già da un ottimo livello, che è stato ulteriormente arricchito sul fronte della sostenibilità attraverso una peculiare valutazione della morfologia, dei paesaggi e grazie alla valorizzazione delle risorse economiche e culturali locali. Infatti, il progetto del tratto Frasso Telesino – San Lorenzo preserva la qualità paesaggistica ed ecologica dei luoghi, prevedendo il riutilizzo e il recupero della maggior parte dei materiali. L’orientamento della progettazione e della realizzazione delle opere verso la sostenibilità contribuisce a mitigare gli impatti sulle comunità interessate dal progetto e sull’ambiente, a ridurre i costi a vita intera dell’opera e ad aumentare l’efficienza dei progetti, conseguendo importanti risparmi in termini economici e temporali.
Il protocollo presta grande attenzione al dialogo con le comunità locali. Quali azioni sono state svolte e quali prevedete di attivare nei confronti del territorio?
La Napoli – Bari è stata concepita come un’opera che connette e non attraversa soltanto i territori. La connessione con le aree industriali e produttive permetterà di generare importanti iniziative logistiche nelle aree del Sannio e dell’Irpinia. Uno degli aspetti che abbiamo curato maggiormente con il protocollo Envision è stato quello di elaborare un quadro condiviso e trasparente verso l’esterno con tutti gli enti locali per realizzare un progetto che avesse ricadute concrete per le comunità locali. In questo modo è stato possibile promuovere e valutare sinergie, opportunità ed efficienza dell’opera e dell’intero contesto infrastrutturale, ambientale, economico e sociale. Inoltre, accorciando notevolmente le distanze tra le grandi aree metropolitane del Sud e riducendo i tempi di percorrenza tra Bari, Napoli e Roma, l’opera potrà avere anche l’effetto di rivitalizzare le aree oggi soggette a fenomeni di spopolamento. Grazie anche alla proficua collaborazione con la Regione Campania, nostro partner in questo progetto, abbiamo creato una nuova prospettiva dalla quale inquadrare l’opera, creando un forte consenso, pressoché unanime, circa la nuova infrastruttura.
Quali sono i prossimi progetti di RFI in tema di sostenibilità delle infrastrutture?
La sostenibilità è per noi un driver importante, anche in fase di definizione degli obiettivi di Piano Industriale. Cercheremo di applicare il protocollo Envision anche su altri progetti, come ad esempio quello per il collegamento ferroviario tra l’asse Venezia-Trieste e l’aeroporto Marco Polo. Guardando al tema con una prospettiva più ampia, RFI è costantemente impegnata nell’innovazione di prodotto e di processo, in modo da garantire i più alti standard di qualità e sicurezza sulla rete e nelle stazioni, riducendo l’impatto sull’ambiente. Tra i tanti progetti, mi preme ricordare quello dedicato al recupero a fini sociali del patrimonio non più funzionale all’esercizio ferroviario: in tutta Italia registriamo numerose iniziative che hanno dato nuova vita alle stazioni che non utilizziamo più e che sono state messe a disposizione di amministrazioni locali e associazioni per essere destinati alla solidarietà, all’aggregazione, alla cultura.