La crescente diffusione del protocollo Envision nel nostro Paese si colloca in un processo più…
Intervista a Gian Paolo Melis – TECNE
Quanto conta oggi l’approccio sostenibile quando si progetta una infrastruttura stradale?
È una leva di competitività, a lungo termine: ottimizzare il trasporto autostradale significa affrontare la sfida della sostenibilità e trarne benefici operativi in grado di generare benessere non sono economico, ma soprattutto ambientale e sociale, di lunga durata e in tutte le fasi di vita dell’opera. Dalla progettazione, all’esercizio. Dalla costruzione, alla manutenzione. E approcciare in maniera sostenibile la progettazione di una infrastruttura stradale permette di pensare anche alla sua futura dismissione o cambio di esigenze/funzionalità, anticipandone quindi le possibili criticità e impatti.
Sostenibilità dell’infrastruttura è altro da sostenibilità del trasporto. L’infrastruttura è infatti posizionata in un territorio a cui la sostenibilità è quindi legata e i vantaggi che essa può fornire posso diventare strumento e veicolo di un vantaggio condiviso con tutti i fruitori dell’infrastruttura stessa e delle comunità che vivono il territorio. La sostenibilità è il concetto base per gestire le interazioni dell’infrastruttura con il territorio, in una interlocuzione che genera, attraverso delle scelte condivise, una infrastruttura moderna, efficace, sicura, resiliente ed efficiente.
Sono molti gli elementi da tenere in considerazione? Quali sono le novità rispetto a un approccio più tradizionale?
Sì, gli elementi sono molteplici e portano allo sviluppo di una progettazione oltre che sostenibile anche olistica (progettazione, realizzazione, gestione dell’infrastruttura).
Si connotano come elementi di novità:
- la definizione di ruoli, responsabilità (committenza, progettista, appaltatore) e intenti di sostenibilità già a partire dalle prime fasi di progettazione;
- la collaborazione e il dialogo con gli stakeholder fin dalle prime fasi del progetto per condividere le reciproche criticità, comunicare e valorizzare le soluzioni e gli aspetti peculiari del progetto, promuovendo pratiche sostenibili e mitigando gli impatti generati dalle opere;
- il monitoraggio continuo delle performance e l’estensione della vita utile dell’opera;
- l’indirizzare gli standard progettuali verso soluzioni e buone pratiche di sostenibilità che mirano a limitare le criticità nelle fasi successive e ad aumentare l’appetibilità del progetto e l’efficacia dell’investimento.
Tutto questo permette di accelerare i tempi di accettazione dell’opera da parte degli enti e delle comunità, anticipare le modifiche e ridurre la necessità di perizie di variante, aumentare le performance di sostenibilità e durabilità delle opere.
Quanto è importante e quanto è innovativo utilizzare un protocollo come Envision?
Envision permette di mettere la sostenibilità al centro, utilizzando un linguaggio comune e condiviso.
L’innovazione sta nella “misurabilità” messa a disposizione dal sistema Envision, da cui nasce un linguaggio di progettazione comune tale da poter condividere, lungo tutta la filiera di realizzazione dell’opera infrastrutturale, degli obiettivi che sono concretamente legati alla sostenibilità.
I parametri di valutazione della sostenibilità sono pertanto oggettivi e condivisi, verificabili e misurabili anche dall’esterno.
Applicare il protocollo Envision ci ha permesso di mettere a fuoco una “roadmap della sostenibilità”: dare applicazione pratica ai principi della sostenibilità, in tutte le funzioni del Gruppo, a livello gestionale e progettuale, producendo infrastrutture sostenibili e consolidando la leadership aziendale verso impegni e obiettivi di sostenibilità.
A livello di Gruppo Autostrade per l’Italia, quali sono i vantaggi della redazione di un documento come le linee guida di applicazione del Protocollo Envision alle infrastrutture stradali di Autostrade per l’Italia?
Aver sviluppato delle linee guida Envision significa aver formalizzato dei benchmark per tarare le progettazioni, valorizzando le best practices che il Gruppo già mette in atto e rendere standard alcuni comportamenti e approcci virtuosi che attualmente vengono riservati ai soli progetti significativi (per importanza strategica o economica).
Il Gruppo mira a guidare la transizione verso un trasporto sostenibile, realizzando infrastrutture che permettano di ridurre l’impatto tradizionale generato in fase di costruzione, manutenzione ed operatività. Tutto questo è possibile dando stimolo al potenziale di innovazione e cambiando gli standard di progetto, nonché i criteri di gestione.
Le linee guida aiutano tutti gli operatori della filiera a delineare e declinare il tema della sostenibilità, come dicevamo, con un linguaggio condiviso e attraverso indicazioni concrete che si formalizzano ed esprimono in documenti, elaborati tecnico-progettuali e procedure.
Come saranno utilizzate le linee guida e quali sono i vantaggi che vi aspettate di ottenere?
Le linee guida saranno condivise all’interno del Gruppo e aiuteranno a raggiungere anche gli obiettivi e gli impegni ESG aziendali. Tra i vantaggi dell’adozione delle linee guida possiamo evidenziare:
- Codificare la Sostenibilità, rendere leggibili anche dall’esterno gli sforzi messi in atto a favore della sostenibilità, codificando le modalità e il grado con il quale la sostenibilità è declinata nelle opere, valorizzando le eccellenze e le capacità tecnico-gestionali già volte alla sostenibilità e fortificando l’identità aziendale verso gli obiettivi di sostenibilità;
- Supportare la finanza sostenibile, allineandosi agli obiettivi di sostenibilità nazionali ed europei (es. PNRR, DNSH, PTE) già in fase di progettazione, ampliando le possibilità di accedere e confermare finanziamenti privati e/o pubblici legati alla sostenibilità (sustainability-linked bond).
- Agire sulla Materialità, utilizzandole come stimolo per migliorare l’approccio del Gruppo in ambito ESG, con particolare attenzione ai temi Social (salute e sicurezza, comunità e territori);
- Minimizzare l’impatto ambientale delle infrastrutture durante tutto il loro ciclo di vita;
- Ridurre le emissioni da mobilità autostradale con miglioramento della rete e nuovi servizi (es. colonnine di ricarica per veicoli elettrici, smart roads);
- Potenziare le strutture operative per l’adattamento ai potenziali impatti derivanti da eventi climatici avversi e definire strategie di resilienza;
- Allungare la vita utile delle opere al fine di ridurre l’utilizzo di materiali, con la conseguente riduzione dell’embedded carbon.