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Il protocollo Envision e gli obiettivi DNSH

Dopo la pubblicazione della comunicazione sul «Green Deal europeo», nel dicembre 2019, le parole d’ordine alla base delle nuove politiche europee sono diventate resilienza, prevenzione e gestione degli effetti attesi. A livello normativo ciò si è tradotto in una particolare attenzione affinchè  anche gli investimenti e le imprese si adeguino a precisi principi di sostenibilità. Il principale strumento di riferimento è costituito dalla cosiddetta “Tassonomia”, attraverso la quale l’UE ha indicato i criteri con i quali debbono essere valutate le scelte finanziarie.

In questo scenario, uno dei pilastri della strategia europea è la necessità di non creare danni all’ambiente, con la conseguenza che tutte le opere del Next Generation EU devono rispondere al principio del ‘Do No Significant Harm’ (DNSH), incluse le infrastrutture che sono state inserite nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il regolamento europeo 2020/852, introdotto il 18 giugno 2020, contribuisce a definire un’attività economica ecosostenibile raggiungendo uno o più dei seguenti obiettivi ambientali:

a) la mitigazione dei cambiamenti climatici;

b) l’adattamento ai cambiamenti climatici;

c) l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine;

d) la transizione verso un’economia circolare;

e) la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento;

f) la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

In questo contesto arriva per tutti gli stakeholder un aiuto fondamentale dal Protocollo Envision in quanto strumento ideale per misurare lo stato dei sei obiettivi DNSH e ottenere una certificazione di sostenibilità conforme alle richieste dell’UE. Inoltre mentre la valutazione DNSH si occupa solo di ambiente, il Protocollo Envision tiene conto anche della parte economica e della parte sociale, soddisfacendo così i tre fattori ESG.

Buona parte dei crediti Envision ha una ricaduta diretta sugli obiettivi indicati nel Regolamento 2020/852, ma non solo: all’interno del Protocollo sono presenti ulteriori crediti che contribuiscono in maniera indiretta ma efficace al raggiungimento degli obiettivi stessi.

La certificazione di sostenibilità ottenuta attraverso la rispondenza del progetto ai requisiti previsti dai crediti del Protocollo Envision rappresenta dunque un importante contributo per realizzare opere conformi a quanto indicato dal principio Do No Significant Harm.

Allo scopo di comprendere meglio la correlazione tra gli obiettivi DNSH e i crediti Envision, ICMQ ha ideato una matrice che mette chiaramente in evidenza i vantaggi nel conseguire una certificazione di sostenibilità secondo il protocollo Envision.

Da questo studio è nata l’idea di realizzare un manuale DNSH all’interno del quale si possano ritrovare tutte le rispondenze tra le voci presenti all’interno degli Obiettivi e i crediti del protocollo.

Il manuale è disponibile sul sito di ICMQ e, su richiesta, anche in formato cartaceo.

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