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Envision e le stazioni ferroviarie: dalle linee guida alla registrazione dei progetti

È ormai noto come il protocollo Envision sia diventato, anche in Italia, lo strumento per eccellenza per la valutazione della sostenibilità dei progetti infrastrutturali. Lo dimostrano i numeri sempre crescenti di ENV SP qualificati e di progetti in corso di verifica o già certificati negli ultimi due anni.

Su questa scia, anche RFI ha fatto una scelta precisa: applicare il protocollo alle stazioni ferroviarie sia che necessitino di un riammodernamento sia che siano di nuova costruzione, attraverso una duplice modalità: da un lato l’implementazione delle Linea Guida di applicazione del Protocollo Envision alle stazioni ferroviarie, dall’altro il perseguimento del processo di certificazione, al momento, per 4 progetti.

Le Linee Guida per le stazioni.

Il documento delle Linee Guida nasce dalla collaborazione tra Rete Ferroviaria Italiana e ICMQ attraverso un gruppo di lavoro composto da specialisti del settore di RFI e da verificatori ed esperti Envision di ICMQ, che hanno prodotto un documento tecnico che potesse diventare una sorta di vademecum progettuale per tutte le stazioni ferroviarie di RFI, progettate in ottica di sostenibilità, anche grazie all’utilizzo di uno strumento internazionale e oggettivo come il Protocollo Envision.

Lo schema della Linea Guida segue la struttura del Protocollo Envision definendo, per tutti i crediti suddivisi nelle 5 macro aree di sostenibilità (Quality of Life, Leadership, Resource Allocation, Natural World, Climate and Resilience) la modalità con cui RFI intende perseguirli, sia sulla base della documentazione e delle procedure già in essere, che sulle potenzialità di miglioramento delle performance progettuali e realizzative che RFI può sviluppare per i progetti delle stazioni ferroviarie.

Il documento prevede la sua applicazione a diverse tipologie di interventi che la “divisione Stazioni” di RFI implementa, ovvero:

  • Interventi esclusivamente su aree di proprietà ferroviaria
  • Interventi su aree di proprietà ferroviaria ed aree esterne di proprietà comunale
  • Progetti piccoli/medi/grandi con differenti gradi di complessità
  • Progetto Definitivo per appalto
  • Progetto Definitivo ed Esecutivo.

Per ognuno dei crediti Envision è stato quindi definito come queste tipologie di interventi rispondono o possono rispondere, delineandone l’applicabilità, la tipologia di documentazione presente o da approfondire e sviluppare, e la relativa responsabilità.

Ogni credito è impostato secondo il medesimo framework che, seguendo lo schema del Protocollo Envision, permette una facilità di lettura e di approccio a tutto il documento. È infatti presente una breve descrizione di ogni credito, della modalità con cui RFI intende perseguirlo che potrebbe variare in funzione delle tipologie di intervento già citate, e del baseline di riferimento, ove presente nel protocollo o qualora RFI lo abbia ritenuto utile.

Seguendo la struttura prevista da Envision, sono poi stati inseriti i seguenti elementi:

  • intento, metrica, livelli di achievement, e punteggi, che riprendono quelli del Protocollo;
  • applicabilità, che definisce se e come il credito può essere o meno applicato in relazione alle diverse tipologie di intervento e, più in generale agli specifici progetti di stazioni ferroviarie;
  • documentazione, che elenca, per ogni criterio di valutazione specifico relativo ad ogni credito, le evidenze oggettive che RFI può utilizzare per dimostrare la rispondenza del progetto allo specifico requisito, funzione del livello di achievement identificato. Tale documentazione può anche essere diversificata per le tipologie di intervento considerate.

Le Linee Guida, approvate da ICMQ in quanto organismo certificatore dei progetti italiani grazie all’accordo in esclusiva con l’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI), è scaricabile dal sito di ICMQ e di Envision Italia.

I progetti registrati per la certificazione Envision.

RFI ha poi voluto dare concretezza all’applicazione del Protocollo Envision avviando anche il processo di certificazione per 4 progetti di ammodernamento di stazioni ferroviarie, ovvero la “Stazione di Milano Porta Romana in asse con l’esistente” e la “Riqualificazione di Piazza Sigmund Freud – Stazione di Porta Garibaldi” (entrambi a Milano), la “Stazione di Cattolica San Giovanni Gabicce” e la “Stazione di Pesaro”.

Mentre i progetti di Pesaro e Cattolica hanno più lo scopo di coniugare la riqualificazione vera e propria del fabbricato stazione con una maggiore integrazione della stessa all’interno del contesto urbano delle città, i progetti di Porta Romana prima e di Piazza Freud poi, vogliono valorizzare anche aspetti di riqualificazione urbana delle aree connesse alle stazioni, in un’ottica di fornire una nuova polarità urbana alla città di Milano.

La riqualificazione di Porta Romana, ad esempio, si colloca all’interno dell’Accordo di Programma degli Scali ferroviari di Milano, mentre la riorganizzazione di Piazza Freud si può classificare come un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana e di connessione dell’antistante stazione di Garibaldi con le funzioni urbane circostanti.

Tutti e quattro i progetti hanno completato la fase di registrazione e sono quindi oggetto di verifica da parte di ICMQ.

Perché le stazioni ferroviarie?

Con la redazione delle Linee Guida e l’avvio del percorso di certificazione dei 4 progetti, RFI ha voluto dare forza alla sostenibilità della progettazione delle stazioni ferroviarie, identificando nel Protocollo Envision uno strumento utile per portare avanti concetti legati alla salvaguardia ambientale, ma soprattutto ad una forte attenzione al contesto socio economico che un progetto di rigenerazione e trasformazione urbana, legato alla riqualificazione di una stazione ferroviaria, si porta dietro.

La Linea Guida diventa, ad esempio, uno strumento utile a RFI per valorizzare, rafforzare e migliorare un modello di progettazione già attento alla sostenibilità, utilizzando uno schema consolidato e internazionale come Envision che permette di premiare la sostenibilità a 360 gradi di un progetto infrastrutturale.

Allo stesso tempo la certificazione dei progetti permette di dimostrare come proprio quei principi di sostenibilità siano effettivamente misurabili, premiabili e oggettivi, attraverso la verifica da parte di un ente terzo, in questo caso di ICMQ.

(Stazione di Milano Porta Romana in asse con l’esistente)

(Stazione di Cattolica San Giovanni Gabicce)

(Stazione di Pesaro)

(Riqualificazione di Piazza Sigmund Freud – Stazione di Porta Garibaldi)

Fonte immagini: progetti registrati sul sito di ISI

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