La crescente diffusione del protocollo Envision nel nostro Paese si colloca in un processo più…
Stazione di Porta Romana – Intervista a Marcello Mancone
Quanto conta oggi la sostenibilità a livello ingegneristico e progettuale delle nuove opere?
Le logiche di sostenibilità sono molto cambiante negli ultimi anni. Mentre prima ci si concentrava solo sulla parte ambientale, oggi è diventata molto importante la parte sociale. Le conseguenze che un’opera ha sulle comunità e sulle persone deve diventare un tema focale per chi progetta e costruisce le nuove città, vista l’impronta sempre più impattante delle azioni umane sul territorio. Per mettere in pratica questi dettami, però, diventa fondamentale cambiare la vision e le logiche, in tutti gli ambiti di mercato. Come Politecnica teniamo molto ad attestare il nostro impegno nei confronti dell’ambiente e delle comunità: per questo motivo abbiamo lavorato nel tempo per conseguire tutte le principali certificazioni di sostenibilità: Leed, Bream, GBC e Envision per ciò che riguarda le infrastrutture.
A proposito di sostenibilità delle infrastrutture, avete completato il livello di pre-assessment Envision per il nuovo progetto di riqualificazione della stazione di Porta Romana, a Milano. Come è nata questa intenzione?
Si tratta di un progetto complesso, sviluppato insieme ad altri studi per RFI. In questo caso la richiesta di avere una certificazione di sostenibilità specifica per le infrastrutture ci è stata richiesta direttamente dalla committenza. L’obiettivo di RFI era quello di realizzare una infrastruttura sostenibile fin dal momento della sua progettazione perché è l’unico modo per ottenere un’opera davvero rispettosa di tutti i criteri previsti. Ed Envision è attualmente l’unico protocollo che permette questo tipo di percorso e di garanzie nel momento della sua applicazione.
Abbiamo già, all’interno di Politecnica, tre Envision SP tra i nostri soci, il che ha facilitato l’applicazione del protocollo in parallelo con la progettazione. Attualmente ci troviamo nella fase di progettazione definitiva, per cui abbiamo già superato il primo livello di pre assessment con il rating più alto: il platinum.
Cosa rende il progetto della nuova stazione una infrastruttura sostenibile?
Milano è una città molto trafficata, che ha bisogno di interventi incisivi a livello strutturale per quello che riguarda la viabilità. Il progetto della nuova stazione, che prevede un importo totale dell’investimento di circa 13 milioni di euro, è incentrato proprio sul trasporto sostenibile. L’opera dovrebbe diventare un nodo di riqualificazione urbana e allo stesso tempo un hub intermodale per la eco-mobilità: una cerniera per permettere facilmente lo scambio tra diversi mezzi di trasporto: treno, tram, bici ecc.
Tutta la progettazione è stata impostata in modo tale da impattare il meno possibile sull’ambiente e sul benessere delle persone. Il progetto è stato rivisto e arricchito più volte nel corso del tempo per ottenere il punteggio più alto nei vari crediti e migliorare ogni volta alcuni aspetti.
Illuminazione intelligente, riutilizzo delle acque meteoriche, monitoraggio dei sistemi idrici ed energetici, stazioni per le biciclette, e le strategie per ridurre gli impatti a livello di cantiere.
Questo ci ha consentito di raggiungere in fase di pre-assessment Envision sul progetto il livello massimo, platinum, ma abbiamo identificato anche ulteriori azioni volte ad accrescere ancora il livello di sostenibilità.
Come avete proceduto per la parte di sostenibilità sociale?
Abbiamo affiancato RFI nella concertazione e divulgazione del progetto, sia perché era uno degli obiettivi del progetto in sé, sia perché era previsto dal protocollo Envision. Sono stati organizzati e seguiti diversi incontri sia istituzionali (comune, sovrintendenza, ecc) che con i cittadini (comitati, associazioni, ecc). Tutto ciò che emergeva veniva registrato e raccolto come materiale da allegare alla documentazione necessaria alla realizzazione del progetto. Lo stesso materiale poi è stato oggetto di revisione da utilizzare in seguito per l’ottenimento della certificazione Envision. É un processo che ormai rientra nella metodologia standard di RFI, che intende comunque promuovere questo tipo di approccio in generale all’interno di tutti i suoi progetti perché si è resa conto che è l’unica via per aumentare la condivisione ed il coinvolgimento degli stakeholder nelle scelte progettuali in modo da prevenire eventuali criticità in fase autorizzativa e realizzativa dell’opera e ottenere strutture davvero sostenibili.