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Il progetto Genova Gronda è uno sviluppo infrastrutturale fondamentale per la città di Genova, ad alto valore strategico. Si tratta di un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia, che raddoppia l’attuale A10 nel tratto che attraversa il comune di Genova, dalla Val Polcevera all’abitato di Vesima. La nuova infrastruttura comprende 65 km di nuovo tracciato autostradale e si collega con gli svincoli limitrofi all’area cittadina (Genova Est, Genova Ovest, Bolzaneto), oltre che con l’itinerario della A26 a Voltri, per ricongiungersi alla A10 a Vesima.

Data la complessa struttura orografica del territorio, il nuovo sistema viario è prevalentemente sotterraneo. Sono previste 23 gallerie per un totale di circa 50 km, che corrispondono all’81% dell’intero tracciato. In questo modo si minimizza il consumo di suolo e si riduce l’impatto sull’esistente. Le opere all’aperto comprendono la realizzazione di 13 nuovi viadotti, l’ampliamento di 11 viadotti esistenti, la sistemazione civile e architettonico-paesaggistica delle aree di imbocco delle gallerie e la pista dell’aeroporto cittadino che sarà ampliata con la cosiddetta Opera a Mare.

A completamento delle variazioni del sistema infrastrutturale, il progetto prevede anche la liberalizzazione dell’attuale pedaggio autostradale della A10 per tutte le percorrenze urbane tra gli svincoli di Genova Voltri/Prà, Genova Pegli e Genova Aeroporto, che fungerà quindi da collegamento per gli spostamenti urbani con effetti positivi sul traffico locale genovese, come la riduzione del traffico, dell’inquinamento e dei tempi di percorrenza.

Il tracciato della Gronda di Genova è il risultato di un lungo processo di pianificazione e discussione con le autorità territoriali e i cittadini di Genova. Nel 2009 è stato il primo progetto in Italia ad adottare il modello del Dibattito Pubblico, nel corso del quale è stata individuata la migliore soluzione progettuale tra le cinque alternative presentate. Ciò ha portato allo sviluppo di nuove idee e ottimizzazioni, rendendo il progetto altamente performante, nonché un primo esempio di approccio al tema della sostenibilità.

Infatti, il nuovo progetto promuove la sostenibilità a vantaggio della sfera ambientale, sociale ed economica e al contempo affronta i temi della sicurezza infrastrutturale, dell’innovazione e dell’efficienza.

Dal punto di vista infrastrutturale, il progetto mira a ridurre i tempi di percorrenza di 3,5 milioni di ore all’anno per gli utenti del sistema autostradale e della viabilità locale dell’area genovese, a suddividere il traffico cittadino da quello pesante e di attraversamento, ad alleggerire l’unico asse stradale ligure oggi costituito dalla A10. Questi sforzi si tradurranno in una migliore fluidità del traffico, in una riduzione della congestione e dei rallentamenti sulla rete esistente e in un sostegno alla crescita economica locale, migliorando l’accessibilità per il tessuto economico genovese.

A guidare la progettazione sono stati anche elementi di grande innovazione (tipologia di scavi delle gallerie e di esecuzione dei lavori) e l’applicazione di elevati standard di sicurezza stradale sia al nuovo tracciato sia all’ammodernamento delle tratte esistenti. Tutti questi elementi generano evidenti impatti positivi sulla qualità della vita degli utenti dell’infrastruttura e degli abitanti dei territori locali interagenti con il progetto, con benefici dal punto di vista della fruizione, ma anche tutela del territorio stesso.

Il progetto della Gronda di Genova ha rappresentato un’ottima opportunità per migliorare le condizioni del traffico sull’autostrada e sulla rete esistente, utilizzando al contempo in modo sostenibile le risorse ambientali per ridurre al minimo il consumo di suolo. Il progetto ha contribuito a migliorare il benessere sociale, a riorganizzare lo spazio circostante adiacente all’infrastruttura e a migliorare l’integrazione spaziale e paesaggistica del progetto. Il progetto ha inoltre preservato l’identità e promosso la qualità dell’ambiente locale, percettivo e culturale per il riequilibrio territoriale attraverso l’integrazione architettonica degli elementi tipologici dell’infrastruttura, quali cavalcavia, barriere antirumore e portali a segnaletica variabile. Il progetto ha implementato la mitigazione del rumore e ha aumentato gli investimenti per la protezione e il miglioramento dell’ambiente. Inoltre, il progetto ha promosso politiche di mobilità sostenibile per un uso ecocompatibile dell’infrastruttura.

Sulla base di questi elementi, il progetto è stato candidato per la certificazione Envision, che ha valutato con grande accuratezza tutti gli aspetti del progetto secondo i criteri del Protocollo, riconoscendo con il GOLD AWARD l’elevato livello di sostenibilità della Gronda di Genova rispetto ai requisiti delle 5 macroaree di sostenibilità (Quality of Life, Leadership, Resource Allocation, Natural World, Climate and Resilience) e attestando l’impegno e i risultati di una progettazione attenta e condivisa con la comunità ed in linea con le direttive di sostenibilità nazionali ed internazionali.

Il progetto ha affrontato diversi temi come il risparmio di suolo, l’uso sostenibile delle risorse per la realizzazione dell’opera, la ridefinizione dei requisiti inseriti nei bandi di gara per la scelta degli appaltatori e della catena di fornitura, il dialogo con il territorio per lo sviluppo e definizione del progetto, la produzione di energia da fonti rinnovabili, le mitigazioni ambientali e l’attenta progettazione delle opere a verde così come degli interventi di rigenerazione urbana. Le mitigazioni ambientali, tre le altre, riguardano le sistemazioni finali delle aree di imbocco e gli interventi di rinaturalizzazione dei versanti, il ripristino delle viabilità di servizio e delle aree di cantiere. Le iniziative di riqualificazione comprendono il ripristino di un’area di cava esaurita e due progetti di restauro architettonico nel Cimitero di Voltri e nella valle del torrente Leiro a Voltri.

L’adeguamento della pista dell’aeroporto, intervento noto come Opera a Mare, è realizzato riempiendo il Canale di Calma utilizzando parte delle terre proveniente dagli scavi delle gallerie. Su questo nuovo terreno è prevista l’installazione di un parco fotovoltaico in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico della Gronda e di fornire l’energia in eccesso alla comunità.

Tutti questi sforzi hanno contribuito al successo della certificazione del progetto.

Il progetto ha anticipato, implementato e messo in atto con successo metodologie, strategie e atteggiamenti collaborativi, consentendo l’applicazione dei più recenti stilemi di progettazione sostenibile. Questo ha portato alla creazione di un’infrastruttura moderna, innovativa, sicura, consapevole del contesto e condivisa.

 

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