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10 annidi Envision in Italia: lo sviluppo del Protocollo al 2024

Il Protocollo Envision, il sistema di rating sviluppato dall’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI) negli Stati Uniti, festeggia, nel 2024, dieci anni dalla sua diffusione e promozione in Italia grazie a ICMQ.

Forte dei suoi criteri attenti alla valorizzazione dei principi di sostenibilità, Envision si è pian piano fatto strada, diventando un punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore infrastrutturale italiano, dalle committenze, ai progettisti, ai consulenti, fino alle stesse imprese.

L’evoluzione del Protocollo Envision. Nel corso di questi dieci anni,  il cambio di paradigma è evidente soprattutto in termini di professionisti che si sono avvicinati al Protocollo qualificandosi come Envision Sustainability Professional (ENV SP). In Italia ed Europa sono 660 gli ENV SP qualificati, con un trend in crescita fino a fine anno di più di 700 ENV SP (rif. Fig. 1). I settori sono molteplici, dalla progettazione e consulenza, a quello dei trasporti, dell’energia e della realizzazione (rif. Fig. 2). Il Lazio si presenta come la regione con il più alto numero di professionisti qualificati (circa 280), seguito dalla Lombardia (più di 150) e dal Veneto (circa 60).

Figura 1 – Andamento ENV SP (Tot: 660 al 31/10/2024)                      Figura 2 – Settori ENV SP

Altamente variegata è anche la distribuzione dei progetti certificati o in corso di certificazione: settore energetico, ambientale, idrico/rifiuti, e trasportistico. Nel corso degli anni proprio quest’ultimo è quello che ha avuto la maggiore impennata con 24 progetti certificati o in corso di certificazione, per più dell’80% dell’importo totale delle opere certificate sia in Italia che in Europa. All’interno del settore trasporti rientrano sia infrastrutture ferroviarie (linee e stazioni) che stradali e autostradali (rif. Fig. 3 e Fig. 4).

Tra i livelli di certificazione ottenuti dai 16 progetti che, ad oggi, hanno completato l’iter di certificazione, comprendendo sia il Path A per – la fase di Design – che il Path B, il Gold e il Platinum sono stati raggiunti dal 31% dei progetti, mentre il Silver dal 38%.

Figura 3 – Settori infrastrutturali certificati/in corso di certificazione (Tot: 30 al 31/10/2024) Figura 4 – Andamento “Settore trasporti” (al 31/10/2024)

Tra le altre tipologie di attività che le diverse Committenze italiane hanno intrapreso con il protocollo Envision, ci sono anche il preliminary assessment e le Linee Guida di settore. Il primo è una verifica preliminare di terza parte del progetto nei confronti dei diversi crediti, per valutare se l’opera, nel momento in cui viene effettuata la valutazione, è in linea con quanto richiesto dal protocollo. Durante questa attività, sviscerando le informazioni già presenti nella documentazione progettuale, o identificando i potenziali gap per migliorare le performance di sostenibilità del progetto, si arriva a definire il potenziale livello di certificazione e la potenziale documentazione utile a una successiva fase di certificazione.

Il preliminary assessment si configura quindi come una verifica indipendente, poiché condotta da verificatori di ICMQ, durante la quale, però, non vengono verificati i documenti progettuali, ma ci si basa sulle evidenze che il team, guidato da un ENV SP di riferimento, fornisce. È quindi un processo più veloce ma utile  al gruppo che può così comprendere la reale applicazione di ogni credito al proprio progetto specifico prima di sottoporlo all’iter verificativo formale.

Le Linee Guida rappresentano, invece, quello strumento che permette a una Committenza di fare in modo che la sostenibilità, e i principi che Envision promuove, diventino un modus operandi progettuale. Il principio che guida l’attività è il medesimo del preliminary assessment, ma in questo caso si analizza una specifica tipologia di infrastruttura, per creare un documento complessivo che possa diventare una sorta di “manuale di progettazione della sostenibilità” in cui esperienze, obiettivi, documentazione e potenziali sviluppi, possano essere raccolti e sistematizzati anche grazie all’applicazione di uno strumento internazionale come Envision.

Sono molte le committenze che hanno utilizzato questi servizi, chi entrambi, chi solo uno. Ad oggi il settore dei trasporti è quello preponderante, aggiungendo ai settori precedenti, anche quello metropolitano e aeroportuale (rif. Fig. 5 e Fig. 6).

Le linee guida pubblicate sono scaricabili gratuitamente dal sito di ICMQ (www.icmq.it) e di Envision Italia (www.envisionitalia.it).

Figura 5 – Preliminary assessment: Settori infrastrutturali (al 31/10/2024) Figura 6 – Linee Guida: Settori infrastrutturali (al 31/10/2024)

Envision nel futuro. Uno dei valori aggiunti che continuano a premiare la diffusione di Envision in Italia è sicuramente il fatto che il perseguimento della sostenibilità di un progetto  viene  realizzato con uno strumento concreto, che, attraverso indicatori specifici, è in grado di misurare realmente la sostenibilità dell’opera, traducendo in parametri oggettivi e quantitativi gli obiettivi identificati. Questo permette un duplice vantaggio:  da un lato l’ottenimento di una certificazione di terza parte indipendente che premia l’applicazione volontaria del protocollo, dall’altro una maggiore garanzia e trasparenza sui principi di sostenibilità implementati anche nei confronti degli stakeholder coinvolti.

Nel Protocollo, infatti, non troviamo solo  dettagliati criteri per la valorizzazione delle performance di sostenibilità di un progetto, ma soprattutto una serie di connessioni che lo rendono uno strumento perfettamente in grado di dialogare con i più recenti strumenti normativi italiani ed europei (dai CAM, alla Tassonomia e il DNSH, agli ESG, etc.). Mentre la normativa richiede il rispetto di determinati canoni prescrittivi, Envision alza l’asticella, premiando e valorizzando meccanismi virtuosi e proattivi nei confronti degli obiettivi sociali, economici ed ambientali cui un’infrastruttura deve tendere.

Leggi l’articolo impaginato su ICMQ Notizie n. 116

 

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